Che faccio
I primi passi, più difficili:
solitudine immensa
nel cuore e nella mente;
la meta è laggiù,
al termine di una strada lunga
che lo sguardo non riesce
a percorrere tutta.
Anche gli ultimi passi, difficili:
dovrò dire addio
a una parte di me stesso,
alla parte migliore,
espressa durante il cammino.
Da Il senso delle parole
Volentieri, invece, parlo di ciò che faccio oggi e che farò domani: vivo a modo mio e a modo mio onoro il nome d’arte che da alcuni anni ho scelto, spinto dalla necessità di essere pienamente me stesso, mai disconoscendo quanto ricevuto dai miei genitori e dai pochissimi veri insegnanti che ho avuto la fortuna di incontrare.
Non mi spingo oltre l’oggi e il domani perché, in un arco di tempo così breve, è faticoso vivere… vivere due volte: una volta come uomo, un’altra come poeta-scrittore. Le due vite, in apparenza distinte, in realtà si riversano l’una nell’altra, impastandosi e modellandosi a vicenda.
Il lettore, a mano a mano che imparerà a conoscere Leon Marchi, riuscirà a capire quanto sia laborioso l’accordo tra l’uomo e il poeta-scrittore e quanto il poeta-scrittore meriti rispetto e affetto, nel momento in cui, ad accordo raggiunto, in solitudine, va incontro ai problemi in agguato in ogni pagina (soprattutto durante la prima e la seconda stesura).
«Quando il poeta-scrittore ha iniziato ad essere?» mi domanda un lettore.
Risponderò in altra circostanza.
Che farò
L’uomo diventa grande,
quando scopre di essere
immensamente uomo,
uomo piccolo.
Da Mĕi Lì
Il primo passo consiste in una sorta di gemellaggio artistico-culturale tra la Cina e l’Italia, di cui già ho parlato con il mio amico Zhōu Yītōng, Presidente dell’Associazione Asiart, con sede in Roma e collaboratori in Italia e in Cina.
Entrambi avremo iniziative da realizzare e artisti da proporre.
Nel gettare solide fondamenta, occorre andare piano (in cinese, màn man de); nel costruire, poi, sarà possibile anda-re veloce (in cinese, kuài de).
Zhōu Yītōng, dando inizio a questo nostro viaggio, ha curato la traduzione in lingua cinese di un mio libro: In cima alla montagna, di cui, tra alcuni istanti, offrirò in lettura i primi capitoli.
Che farò? Continuerò, dall’alba al tramonto, con curiosità gioia gratitudine entusiasmo e stupore, ad essere aquila e passero; e ogni giorno riprenderò, con il sorriso negli occhi e nel cuore, il mio viaggio, attraverso la parola, che l’essere e il vivere ogni momento mi offrono.